Cari amici di Sangat,
La scorsa settimana ci siamo dedicati a un articolo sull’importanza dello Yoga per la donna.
Oggi vedremo assieme come una buona pratica ci possa portare a migliorare aspetti concreti della nostra vita, grazie all’uso della meditazione.
Vediamo intanto assieme che cosa significa inserire la meditazione nella nostra lezione di Yoga.
Partiamo dal presupposto che “meditazione” è tutto ciò che ci aiuta a trovare uno spazio di benessere e rilassamento e che ci consente di rimanere nel momento che stiamo vivendo, per cui esistono differenti metodologie per entrare in uno stato meditativo.
Inoltre, la meditazione non è un luogo che va ricercato fuori da noi, ma può diventare, con la pratica, un’attitudine alla vita che ci consente di essere in pace anche durante le attività che svolgiamo quotidianamente.
Ecco perché la meditazione, nella nostra pratica di Yoga, è sia un momento specifico (generalmente a inizio o a fine lezione), ma anche un’attitudine da perseguire durante tutta la lezione.
Iniziamo a parlare della modalità più semplice di entrare in meditazione, ovvero quella di ricavarci uno spazio all’interno della nostra ora di Yoga, da dedicare interamente alla meditazione.
L’ideale per avere un beneficio immediato può essere quello di terminare la nostra lezione con 10 minuti in cui, accompagnati dalla voce dell’insegnante, ci concentriamo sul nostro respiro e permettiamo ad immagini e sensazioni, sempre guidate, di pervaderci, per raggiungere uno stato di benessere diffuso.
Generalmente, in questi casi, la meditazione si può praticare da seduti o stesi, per entrare in un rilassamento profondo e prendere coscienza del lavoro di tutta la classe.
Alla fine di questa meditazione, vi sentirete probabilmente più leggeri, più rilassati e avrete chiuso in bellezza l’esperienza della pratica.
Non sempre però la meditazione viene svolta alla fine della lezione. Possiamo infatti anche incontrarla all’inizio, quando l’insegnante invita gli allievi a sedere in una posizione comoda, come la Posizione Semplice e a concentrarsi sul proprio respiro, senza necessariamente modificarne il ritmo.
Questo stato di semplice osservazione del respiro in noi, ci aiuta ad accogliere la nostra presenza nello spazio magico dello Yoga ed è proprio l’accettazione di ciò che accade che ci consente poi di modificare qualcosa in noi.
Infatti, se il flusso che stiamo seguendo è particolarmente propizio, potremo essere in grado perfino di rallentare il respiro con la volontà e di iniziare la nostra lezione in uno stato di apertura e serenità, predisponendo i muscoli del corpo a una pratica anti-stress.
Infine, un ottimo modo di vivere la meditazione durante la pratica è quello, come abbiamo detto, di avere un’attitudine alla stessa. Ciò significa che, per ogni posizione, la nostra mente si allinea con il nostro corpo e, nell’esecuzione di una posizione, i nostri pensieri non divagano, ma si focalizzano su ciò che stiamo facendo.
Per farla breve, se mentre eseguiamo la posizione del Guerriero, pensiamo alla lista della spesa, il nostro approccio allo Yoga in quel momento non è molto meditativo. Ma se riusciamo a vivere il Guerriero pienamente, sentendoci a 360 gradi nella posizione, percependo il nostro respiro e lo sforzo dei muscoli, allora ecco che il beneficio per noi sarà completo e potremo costatarlo già dalla fine della nostra ora sul tappetino.
Difficile o semplice?
Sicuramente ognuno reagisce in modo differente, ma ciò che possiamo fare noi per voi è accompagnarvi al meglio delle nostre possibilità verso una pratica che includa anche la meditazione, così da farvi crescere, lezione dopo lezione.
Vi aspettiamo alla mail info@sangat.it o su WhatsApp al 3403884667 per darvi maggiori informazioni.
Sangat Team
Articolo di: Noemi Fiorentino