Cari Amici di Sangat,
Nel precedente articolo abbiamo parlato di come alcune pose possano stimolare il funzionamento dei nostri centri di energia (I Chakra) e di come possiamo raggiungere un rinnovato benessere psicofisico grazie all’attenzione su alcune pose piuttosto che altre.
Questa settimana vogliamo parlarvi della singolarità di questa nuova epoca che, con l’arrivo del digitale, ha stravolto le nostre vite, apportando significativi cambiamenti.
In questi ultimi due anni lo Yoga stesso si è dovuto trasformare. Se prima era necessario recarsi in una sala per frequentare una lezione e diventare degli ottimi praticanti, oggi le regole sono cambiate.
Le palestre sono sempre un punto di ritrovo importantissimo, eppure alcune volte ( il lavoro finito sempre troppo tardi o le restrizioni date dalla situazione sanitaria) può esserci preclusa la possibilità di andare nel nostro centro Yoga preferito.
In altre parole, ci siamo dovuti arrangiare, srotolare il nostro tappetino in pochi metri quadri di stanza, comprarci una telecamera nuova o un cellulare di buona qualità e diventare allievi “speciali” che, tra un gatto di passaggio e le urla dei bambini nell’altra camera, cercano di arrivare a fine lezione nel migliore dei modi.
Oggi quindi, niente più scuse per i pigri e gli iper-impegnati. Possiamo imparare Yoga ovunque noi siamo e in qualsiasi orario vogliamo, perché internet ci fornisce tantissime soluzioni e, se vogliamo proprio dirlo, non ci fa mancare niente.
I nostri stessi istruttori di Yoga, che due anni fa hanno iniziato timidamente con i nuovi mezzi a insegnare, oggi sono più che a loro agio a comunicare con gli allievi attraverso la telecamera. Certo non è semplice essere seguire le persone mentre si pratica e, contemporaneamente, si mostra la posizione, ma non ci sarebbe mai una crescita se tutto fosse semplice e scontato.
E quindi ecco che le classi in streaming, più che mai apprezzatissime oggi, ci danno una mano a creare una realtà parallela rispetto al centro fisico, una realtà in cui concentrarci ed essere presenti nell’ora di Yoga significa volerlo davvero, perché sappiamo quanto difficile possa essere mantenere il respiro e le posizioni, mentre in casa nostra succede di tutto e di più.
Ciò che crediamo, però, è che questo tempo sia realmente prezioso, poiché ci permette di unirci e di trovarci, seppure a volte in modo parziale. Le telecamere spente durante una lezione sono frequenti, sintomo che l’intimità di casa propria non deve essere violata, nemmeno da un insegnante, ma dietro quello schermo nero c’è una connessione che si stabilisce ugualmente e c’è sempre più richiesto di ascoltare e percepire questo genere di unione silenziosa che si sviluppa tra tutti i partecipanti.
Al tempo stesso, una schermata con un semplice nome, domani potrà trasformarsi in un volto che si sente di mostrarsi, in una persona che lascia entrare i propri compagni e il proprio insegnante e, finalmente, decide di condividersi durante l’ora trascorsa insieme.
Questo traguardo può valere molto più di quanto crediamo e potremo anche stupirci di come, anche senza la presenza costante di qualcuno che guarda i nostri progressi, il nostro corpo ha trovato il proprio modo di praticare Yoga e cresce ogni giorno, lezione dopo lezione, fino ad arrivare a ciò che, in fondo, cerchiamo tutti: un’unione maggiore con noi stessi.
Ci piacerebbe tantissimo condividere anche con te la nostra prossima lezione.
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Articolo scritto da: Noemi Fiorentino